E’ stato presentato a Spoleto il nuovo itinerario di visita del Complesso Monumentale del Duomo con le inedite “visioni” dall’alto – interne ed esterne – della sommità dell’abside del Duomo e del campanile.
Quella del Complesso Monumentale - ha spiegato l’Arcivescovo di Spoleto, Renato Boccardo “è una lunga storia, una storia di fede, di arte e di cultura, una storia che si può leggere attraverso le pietre, ma è necessario anche andare al di là di quello che si vede immediatamente e di trovare “dentro” tutto ciò che racconta; bisogna tendere non solo l’orecchio del corpo ma soprattutto quello del cuore”. Tale disposizione d’animo, ha continuato l’Arcivescovo “permette al visitatore di guardare in alto; abbiamo bisogno nel nostro tempo, forse più che in altri, di non perdere la luce che illumina il cammino”.
Per questo il nuovo progetto di visita è stato definito “Arte dello Spirito – Spirito dell’Arte”: due concetti finalizzati a una lettura più ampia, ma allo stesso tempo unitaria, dei monumenti della città, in cui la Cattedrale torna a essere non solo fulcro spirituale, ma anche artistico, da cui si diparte ogni altro itinerario.
Per la prima volta il visitatore potrà ammirare dall'alto il ciclo di Filippo Lippi nell'abside e salire sulla vetta del campanile, dalla terra al cielo come espone l'iconografia degli affreschi del pittore fiorentino: dall'Annunciazione alla Natività, dalla Morte della Vergine all'Assunzione fino alla rappresentazione dell'Empireo. In particolare, nella vista in prossimità dell'abside, si può meglio osservare l'affresco del catino con l'Incoronazione della Vergine: Dio Padre e Maria risultano così figure imponenti e il visitatore riconosce da qui il popolo del Paradiso distinguendo le figure dei Profeti e delle eroine del mondo biblico. Lo scopo è dunque quello di creare un percorso unitario fra i vari siti che si collegano alla Cattedrale in cui protagonista è la luce che accompagna il visitatore, anche con l'ausilio di una nuova videoguida multilingua, già all'esterno della chiesa, in un cono prospettico in discesa verso la facciata. La luce che genera altra luce si ritrova all'interno dell'ampia navata fino dunque alla visione del catino absidale e al raggiungimento della sommità del campanile.
La cattedrale custodisce vari capolavori, dalla facciata al Pavimento alle varie Cappelle percorrendo stili e scuole, dall’arte delle origini al Romanico, dal Rinascimento al Barocco fino al Neoclassicismo.
Oltre alla visita della Cattedrale, sarà possibile proseguire il cammino al Museo Diocesano e alla Basilica di Sant’Eufemia. Il Museo, situato all’interno del palazzo Arcivescovile, è stato inaugurato alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso con lo scopo di conservare e di valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia. La chiesa di Sant’Eufemia, uno dei più notevoli edifici romanici dell’Umbria, va ad impreziosire ulteriormente il percorso del Museo Diocesano. Le origini di questa chiesa sono incerte: secondo l’ipotesi più accreditata, essa sorge sull’area che un tempo era occupata dal palatium quando Spoleto fu sotto il dominio dei Longobardi che elessero la città a sede ducale. La basilica risulterebbe dunque come l’evoluzione della cappella palatina dei duchi longobardi dedicata alla stessa Sant’Eufemia.
“Noi abbiamo bisogno anche nel nostro percorso quotidiano di arricchirci di qualcosa di bello, di qualche cosa di grande che alimenti in noi la nostalgia di una vita bella, di una vita nuova” - ha sottolineato ancora l’Arcivescovo Boccardo.